“Quando arrivo al San Giors succede un piccolo prodigio: divento felice. […] Credo dipenda da Giancarlo e sua moglie Mariola, che mi fanno sentire a casa; o dal parquet, scricchiola e mi ricorda certi locali parigini; o dal numero di stanza che mi capiterà: la 15 con il suo cielo cobalto e la sua atmosfera sospesa? o la 27 con le sue foglie variopinte? o la 26 con le bandiere? o forse la 28, con le sue luci appese. Ogni tanto spero sia la Punto Interrogativo, dove i miei sensi si confondono e finalmente si rilassano. Qualunque mi capiti, sarò in un altro mondo. Comodo, di immaginazione, d’infanzia e d’eleganza, comunque straordinario. […] Insomma, il San Giors è più che casa”.

Marco Missiroli, scrittore

Etnik

Stanza 11

Etnik, alias Alessandro Battisti, nato a Stoccolma, vive e lavora a Torino. Attivo nella scena graffiti writing sin dai primi anni ’90, dal 2001 il suo modo di dipingere comincia ad evolversi verso forme geometriche e architettoniche, partendo dal lettering che diviene lo spunto su cui costruire moduli architettonici che s’intersecano violentemente su piani opposti e punti di vista spiazzanti per rappresentare un cemento sempre più costrittivo e un equilibrio sempre più precario nella vita quotidiana di ognuno di noi.

Paco Guillén

Stanza 12

Paco Guillén sceglie il disegno come campo di sperimentazione (disegno su carta, su parete, video animati, ecc.). L’ironia e l’amarezza sono alcuni degli espedienti impiegati nei suoi disegni per alludere all’esistenza umana. I disegni sono diretti e mostrano, senza compromessi, gli aspetti più assurdi della società in cui viviamo. L’artista, infatti, riflette a lungo sulla natura dell’essere umano e sul suo ruolo nella società. I suoi disegni sono minimali, con un’estetica personale che mette in discussione il virtuosismo tecnico come requisito fondamentale per fare arte.

Corn79

Stanza 13

Il percorso artistico di Corn79, alias Riccardo Lanfranco, laureato al DAMS, inizia da writer nel 1996. Nel 2001 fonda Il Cerchio e Le Gocce, prima associazione italiana dedicata alla promozione della creatività urbana. Grazie al supporto dell’associazione, cura negli anni la direzione artistica di importanti progetti legati alle culture urbane. Dal 2008 è titolare di Drip Studio, agenzia di comunicazione visiva che applica competenze sviluppate nell’arte urbana in ambito commerciale ed è componente del team nazionale esperti di street art promosso da INWARD.

Fabio Petani

Stanza 14

Nei lavori di Fabio Petani, urban artist nato a Pinerolo nel 1987, è presente una disordinata armonia di linee, forme e volumi che si integrano fra loro con colori tenui e armoniosi miscelati a elementi di rottura. La ricerca analizza l’aspetto chimico e molecolare degli oggetti da cui nasce un lungo lavoro di ricostruzione degli elementi della tavola periodica. Ogni elemento chimico, come ogni pianta, ha in qualche modo una connessione con l’ambiente, lo spazio o il contesto dove il murale viene realizzato.

Mr. Fijodor

Stanza 22

Mr. Fijodor, alias Fijodor Benzo, realizza disegni e graffiti da più di 15 anni. La sua produzione è varia e passa dalle installazioni ai murales tematici, alle performance e graffiti. I suoi soggetti sono solitamente forme elementari che trasportano messaggi diretti e ironicamente responsabili. Alla base vi è una chiave di lettura semplice, per poter dialogare sempre con il fruitore. Spesso i suoi lavori sono contrassegnati da una critica sociale o ecologica, usando come arma un sorriso infantilmente stupido e uno stile spontaneo e diretto, libero da elementi tecnici complessi.

Edoardo Romagnoli

Stanza 23

Edoardo Romagnoli inizia a fotografare durante i suoi viaggi e per diversi anni si dedica al reportage. Negli anni Novanta sviluppa una propria ricerca personale e comincia a esporre in mostre collettive e personali, in Italia e all’estero. La luna è oggetto di un’instancabile osservazione: Romagnoli ne fa la protagonista delle sue lunghe sperimentazioni rinnovando ad ogni scatto il fascino originale che lo rapisce. In parallelo alla fotografia sviluppa la ricerca sui “doodles”, disegni che scaturiscono in maniera del tutto impulsiva e che rielabora a posteriori.

Michele Liuzzi

Stanza 24

Michele Liuzzi proviene da studi di fumetto e da una pluriennale esperienza in ambito teatrale. Il suo lavoro si articola in una serie di progetti che vanno dalla pittura al disegno, passando per le elaborazioni digitali. La sua è una ricerca di tipo gestuale, un’immobilità apparente, dove la massa informe prende vita nella tensione della figura. Spazi e tempi differenti convivono in ogni opera, frutto di un accurato montaggio di materiali di repertorio, ricreando luoghi tanto irreali quanto evocativi, densi di infinite possibilità narrative lasciate aperte allo spettatore.

Fabiano Speziari

Stanza 25

Fabiano Speziari ha sperimentato nel corso degli anni diverse forme d’arte: dal disegno alle sculture, dalle installazioni al design. Amante del colore pieno, possibilmente senza sfumature, la sua filosofia è quella del “meno c’è e meglio è”. È minimalista, nonostante sia stato influenzato dalla pop-art, dagli opulenti anni Ottanta e dai Simpson. Da anni lavora sul concetto degli agglomerati, strutture dal doppio significato. L’agglomerato in quanto simbolo urbano e umano: l’uomo che si riduce a vivere in ammassi, anche in fatto di standardizzazione e aggregazione.

Anna Vinzi

Stanza 26

Dopo il diploma in restauro ligneo, Anna Vinzi si specializza nelle tecniche di verniciatura “a stoppino” e nel restauro di lacche antiche. Verso la fine degli anni Novanta allarga il suo interesse alla decorazione murale: per qualche anno affianca i maestri decoratori per apprendere le tecniche della decorazione classica all’italiana. Passa dai pennelli e i rulli al decoro classico e contemporaneo, per poi approdare alla pittura ad olio e alla ritrattistica. Nei suoi quadri, sui muri e sui mobili emerge la sua voglia di sperimentare e la passione verso le persone e le loro storie.

Alessandro Berardi

Stanze '?' e 27

La fantasia e la ricerca di Alessandro Berardi, designer torinese, lasciano un segno importante sulla scena torinese da parecchi anni. L’arte del bricolage l’ha imparata da bambino, ma la passione è diventata lavoro. Nell’atelier di San Salvario, il pensiero si trasforma in oggetto, ed è probabilmente questa la sensazione che più lo appaga. Destrutturare un concetto per poi ricostruirlo: parte da qui, Berardi, che si definisce intuitivo più che creativo. Ascolta il cliente, lo aiuta a esprimere i propri desideri e li rende reali, sempre sul filo del gioco e dell’ironia.

Bruno Petronzi

Stanza 28

Gli interessi di Bruno Petronzi spaziano dall’arredo alla grafica. Il suo è un percorso articolato e in continua evoluzione, una giungla creativa fitta di eterogenee possibilità di cammino e di sosta. Inventore e artigiano, designer e provocatore, Petronzi esprime la sua personalità polivalente mostrando di continuo e in modo curioso e divertito, il confine e il fascino del dialogo tra razionale e irrazionale. Le idee spesso partono da segni “negativi”, ma che “giocando” si trasformano: una lisca di pesce diventa un lampadario importante o un insetto diventa una lampada simpatica.

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